La pace e la vita quotidiana

La pace e la vita quotidiana
Non vi può essere cesura fra la ricerca spirituale e la pragmatica realtà del quotidiano. Un approccio autenticamente spirituale fa sì che appaiano in tutta la loro illusorietà le visioni del mondo che si basano su una segmentazione della realtà in compartimenti stagni. Di conseguenza, così come la vita mostra la sua unità nel saper fondere la realtà spirituale con quella materiale, anche la quotidianità può divenire vera palestra dell’essere e dunque anche “luogo” di pace. Afferma Helena Petrovna Blavatsky: “Lo Spirito (o Coscienza) e la Materia devono, tuttavia, essere considerati non come realtà indipendenti, ma come i due simboli o aspetti dell’Assoluto (Parabrahman) che costituiscono le basi dell’Essere condizionato soggettivo e oggettivo”.
Nella vita di tutti i giorni il karma, la legge di azione e reazione che mantiene in equilibrio l’universo, esprime la sua compiutezza. Non va mai dimenticato che nel quotidiano abbiamo sia la possibilità di agire nell’ottica del Servizio sia di trasformare la Vita in un’autentica palestra della ricerca della verità. La vera sfida è quella di portare nel quotidiano il Bello, Il Buono ed il Vero; il tutto in una logica di Servizio che ci conduca alla Fratellanza universale senza distinzioni.
Ciò dipende in parte dalla nostra volontà e dal nostro atteggiamento mentale; afferma un proverbio cinese: “Se guardi il cielo dal fondo di un pozzo è un buco, se lo guardi dall’alto di un monte, oltre il cielo c’è ancora altro cielo”.
Per Bernardino del Boca: “Gli uomini di buona volontà non pretendono di essere amati: essi amano. Non pretendono che gli altri si comportino bene: essi non fanno agli altri ciò che non vorrebbero fosse fatto a loro. Non parlano soltanto: essi agiscono”.
Riecheggiano le parole della Bhagavad Gita: "Compi dunque l’azione dovuta, perché l’agire è migliore dell’inattività; senza l’azione non sarebbe possibile far sopravvivere il tuo corpo. Al di fuori dell’azione basata sul sacrificio [agire non vincolante] il mondo è legato all’azione; compi dunque l’azione in funzione sacrificale, libero da attaccamento”.